Francesco Bearzatti, narratore innamorato delle parole e capace di prodigiose innovazioni, straniero sempre e ovunque eppure profondamente italiano, musicista all’eterna ricerca dell’altro, è attirato irresistibilmente dai processi rivoluzionari purché liberi e mutevoli e non rigidi.
I primi amori musicali
Cresciuto nella provincia friulana, con i coetanei ha condiviso i primi amori musicali, ascolti da rockettaro vero: Led Zeppelin, Deep Purple, poi è arrivato il punk, Ramones, Sex Pistols e tutti gli altri. Diplomato in clarinetto al Conservatorio di Udine, studia composizione con il maestro Daniele Zanettovich, e approfondisce gli studi alla Jazz Mobile di New York con George Coleman.
Dal rock al pop
Per molti anni si dedica alla musica rock e pop, per diverso tempo si esibisce nelle discoteche locali anche nelle vesti di dj e incide alcuni progetti di musica elettronica che segnano profondamente la sua corsa musicale:
“Ho suonato molta musica pop specie quando ero molto giovane. Ho suonato per cinque anni in discoteca, più o meno tutte le sere, lavorando con vari dj, e mi è capitato di registrare anche molta musica elettronica. Questo tipo di situazioni rappresenta un’influenza ancora oggi molto evidente: fa parte del mio background e quando penso ai miei progetti, mi viene naturale andare a pescare anche nel mio passato extra-jazzistico”.
Le prime esperienze formative
Tra le prime e più importanti esperienze formative è certamente il disco Live at Vartan – e conseguente tournée negli Stati Uniti – a nome del trombettista russo Valery Ponomarev nel quale si ritrova a suonare con il batterista Ben Riley, storico partner di Thelonious Monk.
Il Kaiser Lupowitz Trio
Forma nel 1994 il Kaiser Lupowitz Trio, formazione legata al periodo veronese e composta da Enrico Terragnoli alla chitarra e Zeno De Rossi alla batteria, che prende il nome da un investigatore privato, personaggio inventato da Woody Allen per una short story, cui viene dato l’incarico di trovare Dio. Di chiara ispirazione newyorkese, specie per quell’avanguardia che si stava consumando all’interno della Knitting Factory, il trio si contraddistingue per una profonda spinta folk, con mescolamenti vari con il klezmer e la musica indiana. Insieme registrano un paio di dischi: Dommage! gode anche della partecipazione di Kurt Rosenwinkel alla chitarra; You don’t!, inciso al Systems Two Studio di Brooklyn, vede affacciarsi Josh Roseman al trombone.
Il primo disco da leader
Il primo disco da leader è intitolato Suspended Steps, inciso per la Caligola Records in quartetto con Paolo Birro al pianoforte, Marc Abrams al contrabbasso e Max Chiarella alla batteria.
Il disco, pubblicato nel ’98 e formato da repertorio quasi totalmente originale, gode di un buon consenso di pubblico e della critica specializzata (in particolare sul magazine francese Jazzman).
Parigi, Aldo Romano e il Bizart Trio
Tuttavia il periodo seguente, gli anni trascorsi in Francia, a Parigi, segnano per Francesco l’apice della sua corsa artistica. Stringe un’ottima amicizia con Aldo Romano e partecipa alle registrazioni di Because of Bechet e di moltissimi altri dischi importanti. Proprio in quell’occasione incontra Emmanuel Bex, virtuoso suonatore di organo. I tre formano il Bizart Trio capeggiato da Francesco e registrano Virus per l’Auand Records di Marco Valente (2002) e replicano due anni più tardi con “Hope” nel quale compare anche Enrico Rava.
Miglior nuovo talento (Musica Jazz)
Nel 2003 viene votato miglior nuovo talento al top jazz indetto dalla rivista specializzata Musica Jazz.
Tra le molte collaborazioni, sicuramente di rilievo è quella con Giovanni Mazzarino. Francesco prende parte a diverse incisioni sia del quartetto che del quintetto del pianista siciliano, da Plays Ballads del 1999 a Live allo Spasimo del 2003, suona con T. Harrell, R. Brecker, E. Texier, Louis Sclavis e molti altri.
Petrella, i Sax Pistols, e la nascita di Tinissima
Prende parte al nuovo disco di Gianluca Petrella Indigo 4 per la Blue Note ed è tra i protagonisti del quintetto di Stefano Battaglia con il quale ha già inciso un disco-tributo a Pier Paolo Pasolini. Sempre per Auand Records incide con i Sax Pistols Stolen Days (formazione nella quale lo affiancano Stomu Takeishi al basso elettrico e Dan Weiss alla batteria). Dopo aver partecipato al secondo disco dell’Indigo 4, nel febbraio del 2008 viene pubblicato dalla Parco della Musica Records il disco “Tinissima”, lavoro interamente dedicato alla figura di Tina Modotti e concepito con la tromba di Giovanni Falzone e la ritmica formata da Danilo Gallo e Zeno De Rossi, considerato uno dei lavori più interessanti del 2008.
Nuovi riconoscimenti artistici
Nell’ambito del referendum Top Jazz 2009 indetto dalla rivista Musica Jazz vince il premio come “Strumentista dell’anno sezione ance”.
L’album X (Suite for Malcolm) viene premiato come “Miglior disco dell’anno“ nel Top Jazz 2010 e come miglior album in Italia da Jazzit Award.
Bearzatti riceve inoltre il premio Miglior ancia 2011 (Musica Jazz) e Miglior sax tenore (Jazz it Awards).
In Francia collabora con Luis Sclavis, J. Pierre Como ed entra a far parte del 5tetto di Henri Texier con il quale incide Canto Negro.
Miglior musicista europeo 2011
Nel 2011 è premiato come “Miglior Musicista Europeo” dalla prestigiosa Académie du Jazz Francaise.
Tinissima Quartet: gli omaggi a Monk e a Guthrie e la suite di Zorro
Continuano gli omaggi a tema del Tinissima Quartet: nel 2011 esce per CAM Jazz il disco Monk’N’Roll, che in Francia avrà un enorme successo e porterà il quartetto in tour mondiale, 4 anni dopo il quartetto pubblica un omaggio a Woody Guthrie, This Machine Kills Facists, e nel 2020 è la volta di Zorro, un’immaginifica biografia musicale del bandito più amato di tutti i tempi, simbolo universale di libertà contro ogni forma di oppressione e corruzione. Nel centenario della creazione del personaggio, l’album è una favolosa suite in cui trovano posto grandi temi di respiro cinematografico, interludi romantici, ampi paesaggi e inseguimenti movimentati.
La Special Edition di Enrico Rava
Dal 2019 fa parte della Special Edition di Enrico Rava, con il quale ha inciso il nuovo disco targato ECM.
Gli omaggi a Tony Scott e ai Led Zeppelin
Nel 2021, nel centenario della nascita del clarinettista Tony Scott, compone e incide il lavoro Portait of Tony (Parco della Musica Records) e nel 2022 registra un omaggio ai Led Zeppelin, Post Atomic Zep, rileggendone i brani più importanti.